Vivere in certi quartieri al sud…
Vivere in certi quartieri al sud vuol dire credere che sia normale ciò che per molti è considerato un reato. Un paio di giorni fa c’è stata una grande retata proprio nelle strade dove abitiamo noi. I carabinieri hanno arrestato circa trenta persone che spacciavano ogni giorno sotto casa nostra. Molti hanno diciotto anni. Lo sapevamo tutti, così come lo sapevano anche i carabinieri, ma avevano bisogno delle prove per arrestarli. Così dopo avere messo le telecamere e avere filmato migliaia di spacci li hanno arrestati. Succede spesso, poi tutto torna come prima. Ma questa volta è stato più spettacolare. Alle quattro e mezzo della notte le nostre strade si sono trasformate in un altro mondo più simile a un videogioco che alla realtà: elicotteri, carabinieri, rumori ovunque, pianti di neonati, gente che urlava. I poliziotti entravano e urlavano di fare presto di seguirli. Alcuni li ammanettavano altri no. Quando tutto è finito è tornato il silenzio. Poca gente si è affacciata. Alcuni forse dormivano altri hanno preferito stare a casa senza affacciarsi a guardare.Ecco che vuol dire crescere al sud, fare tutti i giorni i conti con queste cose. Perché la mattina scendi e vedi già lo spacciatore fermo in strada, la sera è una fila interminabile di macchine. Ci sono ragazzi che spacciano perché pensano che se non spacci “sei una cosa inutile”. Altri invece lo fanno perché non hanno come campare la famiglia, non hanno scelta. Lo Stato è assente in questi quartieri e quando si presenta lo fa solo per fare multe o sequestrare posti. Anche chi si lamenta alla fine ci cade. Molte coetanee dicono che quando si sposano vogliono andare via da questo quartiere, lo dicono sempre. Altre però dicono che vogliono restare perché a cambiare devono essere le persone, non il quartiere. Perché al contrario di quello che si crede queste cose succedono ovunque.
